PRODI E BRANCACCIO SULL’EURO

Anche tra i padri fondatori dell’euro sembrano affiorare dubbi e inquietudini sui destini dell’Unione monetaria europea. In una interessante e per più di un verso contraddittoria intervista, Romano Prodi esprime pessimismo sulla possibilità che i paesi mediterranei riescano a coalizzarsi per imprimere una svolta tangibile alle politiche economiche dell’Eurozona. Ma, come è stato chiarito dal “monito degli economisti” pubblicato sul Financial Times, le attuali politiche europee stanno accentuando le divergenze tra gli andamenti economici dei paesi membri dell’Unione. Ciò significa che l’Eurozona continua a muoversi lungo un sentiero insostenibile. Tra i motivi, vi è anche il fatto che la Germania, pur essendo il paese economicamente più forte dell’Unione, si ostina a praticare una politica di deflazione relativa dei costi unitari del lavoro e in particolare dei salari, con una crescita delle retribuzioni che dal 1999 è risultata molto inferiore alla media europea. Rodrik, Galbraith, Semmler, Gallegati, Carlin, Kirman e gli altri firmatari del “monito” ritengono che proseguendo in questa direzione ai decisori politici non resterà altro che una scelta cruciale tra modalità alternative di uscita dall’euro. Un commento di Emiliano Brancaccio, tra i promotori del “monito degli economisti”. Conduce Corrado Formigli.