IL DECRETO DEL “DIRE, FARE, BACIARE…”

Il governo vara il decreto del “fare” e si prepara per il vertice europeo di giugno. Ma nella strategia di politica economica dell’attuale esecutivo si ravvisano alcune ombre e varie contraddizioni: più che del “fare”, sembra il decreto del “fare dire baciare lettera… e testamento”. Intanto, sulla linea dell’opposizione resta un interrogativo: Grillo e il Movimento Cinque Stelle coltiveranno la strategia inedita di incunearsi nello scontro in atto tra capitali “centrali” e capitali “periferici” dell’eurozona o invece preferiranno accodarsi a coloro i quali, da molto tempo prima di loro, puntano ad alimentare il conflitto tra quei lavoratori che ancora godono di residue tutele e i lavoratori precari? La prima strategia potrebbe rivelarsi tempestiva. La seconda è stata invece già largamente praticata in questi anni, con l’effetto di depotenziare ulteriormente le tutele dei lavoratori, senza alcun beneficio per i precari e senza alcun effetto tangibile sull’occupazione. Ne discutono Emiliano Brancaccio (Università del Sannio), Francesco Boccia (PD, presidente commissione bilancio della Camera). Conducono Nicola Porro e Luca Telese.