Da Biden a Trump, la menzogna del primato economico

il manifesto, 18 gennaio 2025

«Molti credevano che l’economia cinese avrebbe superato quella americana alla fine del decennio. Secondo le attuali predizioni non ci sorpasseranno mai». Joe Biden si congeda dalla presidenza degli Stati uniti con una dichiarazione altamente patriottica e spudoratamente falsa.

Come mostrano le statistiche del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, calcolato in termini di parità dei poteri d’acquisto il Pil cinese è al di sopra del Pil statunitense già da quasi un decennio, e il divario continua ad aumentare. Senza nemmeno bisogno di contare le regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, nel 2024 la Cina ha oltrepassato i 37 mila miliardi di dollari, mentre gli Stati Uniti non hanno ancora raggiunto i 30 mila miliardi.

A ripetere la menzogna dell’inarrivabile primato economico americano Biden non è certo lasciato solo. Da questo punto di vista, democratici e trumpiani cantano la stessa messa, ben coordinata..”

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Gli speculatori scommettono sui guerrafondai

il manifesto, 7 gennaio 2025

“..I professionisti della finanza puntano sull’inasprimento delle lotte commerciali e quindi su ulteriori aumenti dei prezzi. Pertanto, si fanno prestare capitali, comprano gas, oro e simili, attendono gli auspicati rialzi, quindi vendono, restituiscono il prestato con gli interessi e si tengono i colossali guadagni netti di capitale. Il mondo si infiamma, le bollette salgono, e intanto quelli brindano..”

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Cortocircuito tra nuova austerity e nuovo militarismo

 

il manifesto, 13 dicembre 2024

“..Con l’indolenza di chi sembra passato per caso a commentare un disastro che non gli compete, il commissario europeo Gentiloni ha ammesso che le difficoltà sono di ordine generale [..] nei corridoi di Bruxelles gli sherpa dell’Unione ammettono che la nuova disciplina fiscale è già andata in corto circuito. Essenzialmente per due ragioni, che hanno un volto e un nome: Donald Trump e Christine Lagarde..”

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RAI Cultura: “Le condizioni economiche per la pace”

RAI Cultura, 12 novembre 2024

 

Su Rai Cultura l’appello di Emiliano Brancaccio, Robert Skidelsky e altri su “Le condizioni economiche per la pace”, pubblicato su Financial Times e Le Monde e ora anche nell’omonimo libro edito da Mimesis.

“..accordi di regolazione politica degli squilibri finanziari internazionali vennero discussi soltanto sotto il pungolo della minaccia sovietica e dopo i massacri di due guerre mondiali. La domanda è se oggi si possa avviare un analogo processo di pacificazione delle relazioni economiche, pur nell’assenza di una minaccia “rossa” e soprattutto prima e non dopo che scoppi una guerra su più vasta scala…”

“..la tendenza verso la centralizzazione dei capitali in poche mani è uno dei fattori che concorrono alla crisi delle istituzioni democratiche e delle relazioni internazionali. In questi anni ne ho discusso con vari esponenti di vertice della teoria e della politica economica internazionale, come l’ex capo FMI Olivier Blanchard, i premi Nobel Daron Acemoglu e Vernon Smith, e di recente l’ex governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno riconosciuto che il problema esiste..”

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