Todd e Brancaccio su “capitalismo e guerra”
4 ottobre 2024 – In Fondazione Feltrinelli una feconda disputa epistemologica tra Emmanuel Todd ed Emiliano Brancaccio, moderati da Leila Belhadj Mohamed.
Il protezionismo di guerra ormai dentro l’Europa
il manifesto, 3 ottobre 2024
“..Anche l’allora ministro delle finanze Yanis Varoufakis si concesse il lusso di titubare. A suo avviso, il blocco dei capitali in fuga andava evitato perché altrimenti i greci che possedevano ricchezze «sarebbero stati considerati come poveracci che avevano gli euro ma non erano liberi di usarli come volevano». I poveracci veri, che gli euro non ce li avevano, dovettero quindi sobbarcarsi il peso di una crisi alimentata dalle fuoriuscite di denaro..”
“..Per il ministro degli esteri ungherese i legami commerciali e finanziari con la Russia sono vitali e «l’Ungheria non può permettersi di rinunciarvi». A pensarci bene, sembra la riedizione del tragico dilemma che un decennio fa vide l’Ucraina al bivio tra Ue e Russia, con le autorità europee che insistevano per accordi di cooperazione che di fatto tagliassero fuori le aziende russe. Se l’Ucraina oggi è martoriata da una feroce invasione e da una guerra, lo dobbiamo anche agli accordi commerciali privilegiati su cui noi europei abbiamo insistito all’epoca..”
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Grandi capitali nel risiko Draghiano
il manifesto, 13 settembre 2024
UNICREDIT/COMMERZBANK. “..Anziché esser serviti sul solito piatto, stavolta i capitalisti italiani potranno dunque sedere al banchetto delle fusioni bancarie europee? È presto per dirlo, siamo solo al primo libar nei calici. La cosa certa è che Marx trova di nuovo conferma: la centralizzazione dei capitali in sempre meno mani è la forza che muove il mondo. I capitalisti di tutte le nazioni in certi casi assecondano il processo e in altri lo ostacolano, spingendo a seconda delle circostanze sul libero scambio, sul protezionismo e talvolta su guerre sanguinose, se serve. Dipende solo dal posto che ogni volta si trovano a occupare: dal lato degli invitati o del pasto in tavola..”
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Perché Giorgetti non usa la “crepa” anti-austerity nelle regole Ue?
Econopoly – Il Sole 24 Ore, 9 settembre 2024
di Emiliano Brancaccio, Giovanni Carnazza, Emilio Carnevali, Antonella Palumbo
Come abbiamo già spiegato in audizione parlamentare, le nuove regole europee ammettono l’apertura di una discussione sul metodo di stima della sostenibilità del debito e del Pil potenziale. Cambiare metodo consentirebbe di ampliare i margini di bilancio di oltre 12 miliardi in manovra di aggiustamento e di oltre 15 miliardi annui per i prossimi anni. Per quale ragione Via XX Settembre esita?
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