RAI Cultura: “Le condizioni economiche per la pace”

RAI Cultura, 12 novembre 2024

 

Su Rai Cultura l’appello di Emiliano Brancaccio, Robert Skidelsky e altri su “Le condizioni economiche per la pace”, pubblicato su Financial Times e Le Monde e ora anche nell’omonimo libro edito da Mimesis.

“..accordi di regolazione politica degli squilibri finanziari internazionali vennero discussi soltanto sotto il pungolo della minaccia sovietica e dopo i massacri di due guerre mondiali. La domanda è se oggi si possa avviare un analogo processo di pacificazione delle relazioni economiche, pur nell’assenza di una minaccia “rossa” e soprattutto prima e non dopo che scoppi una guerra su più vasta scala…”

“..la tendenza verso la centralizzazione dei capitali in poche mani è uno dei fattori che concorrono alla crisi delle istituzioni democratiche e delle relazioni internazionali. In questi anni ne ho discusso con vari esponenti di vertice della teoria e della politica economica internazionale, come l’ex capo FMI Olivier Blanchard, i premi Nobel Daron Acemoglu e Vernon Smith, e di recente l’ex governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno riconosciuto che il problema esiste..”

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La lotta di classe della “Trumpnomics 2.0”

 

il manifesto, 7 novembre 2024

“…La voltata di spalle di quel residuo di classe lavoratrice che ancora si iscrive alle liste elettorali è forse la prova più tangibile del totale fallimento dei democratici americani. Tuttavia, chi spera che Trump sosterrà le condizioni di vita dei lavoratori USA verrà subito deluso. Dal fisco, alla spesa sociale, alla regolamentazione del lavoro, all’immigrazione, all’isolazionismo economico, e persino alla guerra, la “Trumpnomics 2.0” sarà quella di sempre: una politica economica al diligente servizio del capitale americano…”

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English version: il manifesto global

Brancaccio: “Harris e Trump non sono uguali, ma sul modo di gestire la crisi egemonica americana si somigliano”

terzogiornale, 31 ottobre 2024

“…Negli Usa siamo in una fase elettorale, c’è molta riluttanza ad affrontare apertamente il punto. Ma al di là dei comizi e delle parole di circostanza, sembra che a Washington ormai in tanti condividano la strategia israeliana della violenza per stabilizzare il Medio Oriente, e dare così via libera agli affari lungo il corridoio IMEEC anti-cinese. Su questo, le differenze tra Harris e Trump non sembrano sostanziali…”

“..Trump vorrebbe portare avanti una strategia simile a quella di Nixon: dividere Russia e Cina per preservare l’egemonia americana. La novità è che, mentre Nixon cercava accordi coi cinesi per isolare la Russia sovietica dell’epoca, Trump vuol fare accordi coi russi per isolare la Cina. L’idea è che i cinesi sono i veri nemici economici dell’America ed è quindi su di essi che gli Stati Uniti dovranno concentrare le barriere, le sanzioni e i cannoni. Più che un’agenda ‘pacifista’, mi sembra una linea retta verso l’escalation militare globale..”

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Brancaccio: “Manovra più severa di quanto chieda l’UE”

Intervista su La Notizia, 25 ottobre 2024

SULLE BANCHE: “..I famigerati 3,8 miliardi di ‘sacrifici’ non sono altro che una sorta di anticipo di imposta su ciò che già dovevano dare. L’unica differenza è che pagano oggi e poi non pagheranno nei prossimi anni. Nella sostanza, il governo ha semplicemente chiesto un prestito temporaneo alle banche..”

SULLA SANITA’: “..nel quadriennio 23/26 il fondo sanitario nazionale riceverà il 6,07% del Pil. Nel decennio precedente, anche ‘limando’ il picco della pandemia il fondo sanitario aveva il 6,47% medio. E’ un calo dello 0,4% del Pil, che corrisponde a un taglio sul bilancio di oltre 6 punti percentuali. Io però inviterei a focalizzare non solo sulla riduzione ma anche sulla destinazione delle risorse..”.

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