LA FAVOLA DEL CRAXI “SOVRANISTA”

Byoblu, 15 gennaio 2020 – Dopo la sciocchezza delle tangenti generatrici di debito pubblico, va di moda in questi giorni un’altra favola politica: quella che celebra Craxi come un “sovranista” della prima ora, una sorta di tenace oppositore dei poteri forti della grande finanza globale. In realtà Craxi sostenne la compressione dei disavanzi primari tramite una maggior tassazione sul lavoro, fu acerrimo nemico delle rivendicazioni salariali, fu tra i primi architetti delle privatizzazioni, e soprattutto fu tra i primi sostenitori di una “modernizzazione” basata sull’apertura del paese ai processi di liberalizzazione finanziaria e di integrazione negli assetti capitalistici europei e globali. Quando si rese conto che questo “globalismo ante litteram” sarebbe caduto sulla sua testa e su quella di un’intera classe politica, era ormai troppo tardi. Un’intervista all’economista Emiliano Brancaccio dell’Università del Sannio.