Draghi indica il futuro ma dribbla una domanda: chi pagherà questa crisi?

 

Econopoly – Il Sole 24 Ore, 29 marzo 2020

di Emiliano Brancaccio

 

Evocare l’espansione del debito pubblico, come fa Draghi, non basta. Né è sufficiente evocare la soluzione ‘conservatrice’ della “helicopter money”. Occorre piuttosto chiarire quali gruppi sociali si accolleranno i costi di questa crisi inedita e tremenda. Ben oltre i consueti problemi keynesiani di domanda, questa volta i rischi sono molto più alti, soprattutto se il distanziamento sociale durerà nel tempo: dalla caduta della produttività del lavoro, alla disorganizzazione dei mercati, alla minaccia di una speculazione dilagante. Dentro o fuori dall’Unione europea, presto gli eventi saranno soverchianti e bisognerà in ogni caso agire con misure all’altezza del tracollo in corso. Un piano “anti-virus” (FT, 13 marzo 2020) che sposti l’onere principale sui rentiers, contrasti gli speculatori e salvaguardi i lavoratori e i soggetti sociali più deboli potrebbe rivelarsi l’unica via per una rinascita non solo economica ma civile e democratica.

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