TUTTI KEYNESIANI E NESSUNO SOCIALISTA? IMPOSSIBILE

RAI Radio uno – eresie – 2 aprile 2021 – La vecchia passione quaresimale verso l’austerity esce dai radar della politica e qualcuno osa rievocare la celebre frase di Milton Friedman: “ormai siamo tutti keynesiani”. Ma è davvero così? In realtà, a ben guardare, i disastrosi modelli di previsione delle istituzioni e dei governi restano rigidamente anti-keynesiani, in Europa il deficit statale medio è troppo basso rispetto all’enormità della crisi, e soprattutto un deficit può semplicemente essere inteso come l’effetto di una politica economica di guerra, vale a dire uno stato di eccezione temporaneo che si conclude quando termina la guerra. La verità è che l’economia keynesiana fu un tentativo di compromesso, di sintesi dialettica, tra due grandi sistemi in aperta competizione tra loro, il capitalismo da un lato e il socialismo che lo minacciava dall’altro. Oggi che il capitalismo pare l’unico orizzonte e che un vero pungolo socialista ancora non si intravede, non si capisce da dove dovrebbe scaturire una sintesi keynesiana. Insomma, potremmo dire che oggi non siamo tutti keynesiani perché nessuno è davvero socialista. Come ogni venerdì su RAI radio uno, il commento dell’economista Emiliano Brancaccio dell’Università del Sannio.