REPORT, Rai Tre – 14 dicembre 2025
Lieto di aver contribuito al servizio di Giorgio Mottola e della redazione di Report sui “padroni del mondo” e le cosiddette “tecnodestre”. Io lo chiamo ‘oltrefascismo’. Con la sua ascesa dovremo misurarci. E.B.
“…Non semplicemente Musk ma soprattutto Thiel e tutta la galassia che al momento ruota intorno al vicepresidente Vance e che vede nell’iper-razzista Curtis Jarvin un rispettabile ideologo: li chiamano tecnodestra, qualcuno li definisce anche tecnofascisti. Senza dubbio questi grandi padroni sono spesso apertamente razzisti, sono misogini, sono nemici delle libertà sessuali, sono nazionalisti in senso neo-coloniale. Pertanto, qualche elemento tipologicamente fascista si intravede nella loro visione, nel loro modo di concepire la politica. Però c’è anche qualcosa in più. Sia pure nell’interesse prioritario del capitale, il fascismo tradizionale instaurava un rapporto di mediazione tra pubblico e privato. Questi no. Questi sono liberisti maniacali che incorporano elementi di fascismo. Sono come Hayek ed Evola, come Mises e Goebbels mischiati insieme. Umberto Eco parlava di ur-fascismo, cioè di un fascismo eterno, sempre ritornante. Ecco, io non condivido quella definizione. Direi piuttosto che questi soggetti sono prodromi di una forma di ‘oltrefascismo’, nel senso che vanno oltre. Non c’è solo la vena di razzismo, misoginia e nazionalismo coloniale che era tipica del fascismo classico. C’è anche un liberismo sfrenato, una voglia di totale libertà del capitale, ormai centralizzato nelle mani di questi grandi proprietari. A date condizioni, la natura di un tale mostro politico potrebbe rivelarsi persino più funesta del fascismo tradizionale…” (Emiliano Brancaccio, intervistato da Report del 14 dicembre 2025).