l’Unità, 23 dicembre 2025
“Sul riarmo Mattarella sbaglia. Ma ammettiamolo, non c’è ancora un solido discorso pacifista alternativo, mancano le basi per veder nascere un robusto movimento per la pace”. Emiliano Brancaccio, innovatore critico del marxismo, autore dell’appello su “le condizioni economiche per la pace” pubblicato sul Financial Times, commenta il fallimento di un Natale che doveva essere di riconciliazione, o almeno di tregua. E che invece conta ancora uccisioni sommarie in Palestina, nuove vittime di guerra in Ucraina, autobombe contro generali russi e almeno altri sessanta conflitti armati sparsi nel mondo.
D: Professor Brancaccio, il presidente Mattarella ha dichiarato che in Europa la spesa militare è impopolare ma “poche volte come ora è necessaria”. Che ne pensa?
R: Penso che il presidente della Repubblica sia in errore. Gli ultimi dati SIPRI ci dicono che la spesa militare dei paesi Ue ammonta già a 371 miliardi di dollari, ben oltre i 314 miliardi della Cina, i 149 della Russia e gli 88 dell’India. Noi europei siamo secondi solo agli Stati Uniti, che tuttora spendono l’enormità di quasi 1000 miliardi all’anno per armamenti. Non abbiamo bisogno di altra spesa militare.
D: Mattarella però sostiene che bisogna tutelare quella “pace che l’Europa ha costruito coltivando la relazione transatlantica”.
R: Non mi pare che la “relazione transatlantica” abbia contribuito alla pace nel mondo. Forse Mattarella intendeva la “pax imperiale” imposta da Stati Uniti e alleati, alla quale anche noi italiani abbiamo contribuito per anni. Ma quella “pax” ha provocato quasi di un milione di vittime in Iraq, Afghanistan e in varie altre zone del pianeta. Certo, le giustificazioni che ci davamo all’epoca erano alte e sacre. Un giorno dovevamo fermare dittatori attrezzati con fantomatiche armi di distruzione di massa, un altro giorno dovevamo esportare la democrazia. In realtà, i nostri veri scopi erano alquanto profani: conquistare giacimenti naturali, riequilibrare il deficit energetico dell’Occidente, creare nuove occasioni di affari per aziende americane, francesi, britanniche, tedesche, italiane, e così via. Il presidente Mattarella è cattolico, conosce bene il Vangelo di Giovanni: “la verità vi farà liberi”. Magari a Natale potremmo tutti contribuire alla verità almeno riconoscendo che noi “transatlantici” non siamo stati un grande esempio per la pace nel mondo, tutt’altro.
D: Dall’altro lato, alcuni intellettuali “critici”, come Angelo d’Orsi, Luciano Canfora, Carlo Rovelli, Alessandro Barbero e Lucio Caracciolo, sono stati censurati per le loro posizioni avverse al riarmo. Addirittura, sono stati accusati di “putinismo”. Che ne pensa?
R: La censura che hanno subìto è segno del clima di furore bellico in cui si sta inviluppando il dibattito politico. Bisogna sempre dichiarare solidarietà alle vittime di ogni forma di censura. Detto questo, io sono spesso in disaccordo con quegli studiosi. Alcune loro posizioni mi sembrano riduttivamente “geopolitiche”, troppo semplicistiche rispetto alla complessità della situazione. Così rischiano di rallentare la costruzione di un robusto discorso pacifista.
D: In cosa sbagliano? [..]
(intervista completa nella foto e al seguente link)