il manifesto, 22 novembre 2025
“..l’ammissione dell’Ucraina nell’Ue diventa un successo effimero. Coi capitali russi ben piantati in territorio ucraino, non sarà più possibile estrometterli dagli affari. Cade così il progetto di liberismo discriminante della famigerata «zona di libero scambio globale e approfondita» tra Ue e Ucraina, che puntava a tagliar fuori la Russia, e su cui i padroni europei avevano pervicacemente insistito sin dal 2007. Al punto da appoggiare la rivolta contro l’ex presidente ucraino Yanukovych, colpevole di ricercare un punto di mediazione finanziaria tra Bruxelles e Mosca. Ebbene, la mediazione alla fine è giunta, ma è tra Mosca e Washington. Possiamo considerarla la più cocente sconfitta per l’imperialismo europeo della prima ora, quello da cui tutte le tensioni dell’area sono partite..”
